A 50 anni dall’uscita nelle sale, il film di Kubrick ci fa riflettere sulle scelte di individui e società.
Nel 1971, 50 anni, fa usciva nelle sale il film Arancia Meccanica, un film distopico per la regia di Stanley Kubrick.
La pellicola del regista inglese Kubrick è tratta dal romanzo, scritto nel 1962 da Anthony Burgess, che reca lo stesso titolo Arancia Meccanica (A clockwork orange).
Più che un film, quello di Kubrick è un’analisi antropo-sociologica della violenza e della società e pone un dilemma morale vivo e attuale ancora oggi: la libertà di scelta.
Nel film, che tutti meritano di guardare, l’unica figura che esprime questo concetto di libertà, cioè del libero arbitrio dell’essere umano, è il sacerdote quando dice: “la bontà è qualcosa che si sceglie. Quando un uomo non può scegliere cessa d’essere un uomo”.